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La didattica SMED va online

Pubblicato il 31 Marzo 2021

Una riflessione su questa svolta e i prossimi appuntamenti formativi nell'intervista a tre socie fondatrici: Monica Dengo, Caterina Giannotti e Daniela Moretto

Come molte altre realtà la nostra associazione ha subito il blocco delle attività imposto dalla pandemia. Nella primavera 2020 abbiamo dovuto rinunciare alla nostra consueta partecipazione a Fa’ la cosa giusta!, cancellare un corso di formazione insegnanti organizzato in collaborazione con Canalescuola e anche un ciclo di incontri e laboratori dedicato a Pinocchio presso la Biblioteca Civica di Verona. In settembre siamo riusciti a prender parte al Festival del disegno Fabriano e all’Open Day di Tipoteca, ma poi si è di nuovo fermato tutto e allora abbiamo deciso di andare online sia per alimentare nuove occasioni di incontro e confronto con i soci sia per proporre attività formative. 

Parliamo della svolta didattica SMED con le socie fondatrici Monica Dengo, Caterina Giannotti e Daniela Moretto e approfondiamo con ognuna di loro le nuove proposte in calendario.

Monica Dengo, Disegnare Scrivendo. Laboratorio di due giorni il sabato e la domenica 17-18 aprile (con replica il 13-14 novembre)

Nell’aprile scorso hai condotto Disegnare scrivendo, il primo intervento didattico online organizzato e promosso da SMED.
Puoi spiegare come si è arrivati alla decisione di portare online l’attività didattica? 

Monica Dengo — Non era un approdo scontato, perché sappiamo che, per imparare/insegnare a scrivere a mano, la prossimità, il contatto umano, l’esempio che dobbiamo offrire mostrando ‘come si fa’, siano cruciali per la comprensione e la messa in pratica. Ma la pandemia ha cambiato le carte in tavola. Da un paio d’anni insegno lettering e calligrafia all’ISIA, l’istituto superiore di progettazione grafica e comunicazione visiva di Urbino e nei mesi scorsi ho cominciato a tenere lezioni a distanza. Disegnare scrivendo è nato sulla scia di questa esperienza: se potevo far lezione online ai miei studenti ISIA, potevo anche proporre dei corsi e laboratori di scrittura a mano per l’associazione, perciò abbiamo discusso del progetto in sede di Consiglio direttivo e abbiamo deciso che era giusto provare. Il mio laboratorio è stato il primo degli appuntamenti online programmati da SMED ed è stato in realtà anche l’occasione di capire che per molti soci lavorare da casa è l’unico modo di partecipare a un corso intensivo di due giorni come ‘Disegnare Scrivendo’. E non solo in tempi di pandemia. Abbiamo preso atto che la didattica online è utile per andare incontro alle esigenze di tanti nostri soci e può affiancarsi a quella in presenza, integrandola. 

Hai già manifestato la tua intenzione di programmare una replica di Disegnare scrivendo entro l’autunno 2021. Puoi dirci quando?

MD — Sì, l’appuntamento è fissato per sabato 13 e domenica 14 novembre. Non sarà l’esatta replica del primo, ma seguirà lo stesso percorso: ridurre le regole di leggibilità per orientare l’esperienza di scrittura verso l’espressione del segno, la riflessione sul rapporto tra spazio e forma, la composizione.

Il tuo laboratorio Disegnare scrivendo è consigliato agli insegnanti e agli educatori (categoria nella quale potremmo includere genitori e chi ne fa le veci). Puoi raccontarci cosa propone?

MD — Disegnare scrivendo è adatto a tutti, ma l’ho pensato in particolare per insegnanti ed educatori. Lo scopo dichiarato fin dal nome è avvicinare l’esperienza della scrittura a mano a quella del disegno: disegnare è un processo di osservazione ed espressione che amplifica la nostra abilità di vedere e percepire il mondo. Posso anche disegnare senza guardare il foglio, al buio o senza staccare la penna. Così facendo il disegno non è solo il tentativo di tradurre bidimensionalmente l’immagine che abbiamo davanti, è anche l’espressione visiva del momento che stiamo vivendo, delle emozioni che stiamo provando mentre percepiamo l’immagine.

Seguendo lo stesso ragionamento, possiamo dire che l’azione di scrivere a mano non è solo la realizzazione di un codice che segue regole precise e condivise da una comunità, è anche l’espressione visiva, attraverso i suoi segni, del momento che stiamo vivendo e delle emozioni che stiamo provando mentre scriviamo. Conosciamo bene gli studi scientifici che confermano l’utilità della scrittura a mano per il cervello, ma noi di SMED siamo convinti che sarebbe sbagliato se ci limitassimo a considerare la scrittura a mano come importante solo in virtù di quegli studi. Credo che avvicinare la scrittura all’arte sia il modo più ampio e profondo di indagare il rapporto umano con l’atto di scrivere e di fare segni.

Quali sono le soluzioni tecniche adottate per la conduzione del laboratorio? E come è stata accolta la modalità online? 

MD — L’intervento si svolge sabato e domenica via Google Meet. Un’ora prima dell’inizio della lezione viene inviata un’email con il link di accesso al collegamento. Dalla mia postazione io posso mostrare a tutti i partecipanti quel che metto e faccio sul tavolo oppure apparire sullo schermo a mezzo busto. Durante il collegamento tutti possono inviarmi immagini dei propri elaborati via Telegram, io condivido lo schermo con la classe e poi li commentiamo. Il laboratorio è finalizzato alla realizzazione di un quaderno d’artista molto semplice da rilegare. In aprile il gruppo ha lavorato molto bene collegato in diretta da remoto, e i risultati sono stati ottimi. Tutti gli esercizi fatti sono anche percorsi da fare in classe, poi ognuno deve applicarli alla propria situazione. Sarei molto curiosa di vedere quaderni realizzati dai bambini.

Caterina Giannotti, Maiuscole in mostra. Laboratorio il venerdì 23 luglio con replica il 24 settembre, ore 15:30-18

Un altro appuntamento online SMED è il tuo laboratorio di due ore e mezzo in programma il 23 luglio e il 24 settembre.
A chi è rivolto Maiuscole in mostra?  

Caterina Giannotti — È consigliato in particolare agli insegnanti ed educatori, ma è adatto un po’ a tutti gli appassionati, come Disegnare scrivendo. Il mio però è un intervento più limitato nel tempo, circa due ore e mezza.  

Ci spieghi il titolo?

CG — Il laboratorio prende spunto per il titolo da quello del capitolo 4 del manuale Lascia il Segno di Monica Dengo, perché è anch’esso dedicato alle lettere dello stampato maiuscolo. 

Quali sono i contenuti del tuo laboratorio?

CG — Maiuscole in mostra propone un percorso che porta alla rottura delle convenzionali regole di scrittura. Via via superiamo le righe, annulliamo o al contrario dilatiamo gli spazi fra le parole, e giochiamo sulle variazioni dell’asse, del peso e della dimensione delle lettere per creare patterns e composizioni dal forte impatto visivo e orientati verso un codice grafico che trasforma il testo in una illustrazione. Nella costruzione di queste libere composizioni il gesto, cioè il movimento che si traduce in un segno personale, spontaneo, immediato è molto importante. Come in tutti i laboratori SMED lo scopo è quello di far apprezzare la scrittura anche per quello che è in sé, cioè una forma di espressione grafica, e non soltanto per quello a cui serve, cioè trascrivere dei contenuti.

Perché lo ritieni un appuntamento utile per gli insegnanti?

CG — Perché può offrire molti spunti per un lavoro da fare in classe. In queste due ore e mezzo mostro diverse possibilità di applicazione della scrittura in stampato maiuscolo e le attività che propongo sono anche il contenuto dei video mostrati durante il laboratorio. Questi video rimarranno accessibili ai partecipanti per diversi giorni. Nella mia esperienza, soprattutto quella fatta presso l’istituto d’istruzione superiore di Genova Vittorio Emanuele II – Ruffini, laboratori in parte simili a quello di cui stiamo parlando hanno fornito ottimi spunti ai ragazzi per l’elaborazione, progettazione, ideazione grafica. L’idea è proprio quella di condurre i partecipanti in terreni dove l’elemento grafico è protagonista e la scrittura diventa un modo per avvicinarsi moltissimo al disegno. 

Le soluzioni tecniche per la conduzione del tuo laboratorio sono le stesse adottate da Monica?

CG — Fondamentalmente sì, il collegamento con i partecipanti avviene attraverso la piattaforma Google Meet con le stesse modalità di accesso tramite link riservato. In più, per ottimizzare il tempo a disposizione, ho preparato una serie di video con le dimostrazioni di alcune composizioni che fanno da guida ai partecipanti nel loro percorso di rottura delle regole.  

La terza proposta didattica a distanza è Scrivere a Mano nell’Era Digitale, il corso base che introduce al metodo SMED a partire dal modello di scrittura basato sull’italico. In programma a luglio con tre appuntamenti ed epilogo (facoltativo) a settembre.
Puoi raccontarci cos’è il corso SMED?

Daniela Moretto — È un corso base di formazione per insegnanti o adulti che lavorano con i bambini e vogliono impadronirsi di un modello di scrittura semplice ed efficace da insegnare e cercano consigli e modalità di applicazione. La didattica SMED propone un modello pensato per favorire l’apprendimento e basato sulla scrittura umanistica corsiva; la graduale introduzione delle forme alfabetiche del minuscolo e del maiuscolo e poi delle legature per arrivare alla scrittura legata del corsivo; la massima attenzione a tutte le componenti dell’attività grafo-motoria e alle condizioni ambientali (illuminazione, arredi, postura e prensione); e infine materiali didattici realizzati ad hoc.

Come si articola?

DM — Sono previste tre lezioni frontali in collegamento Google Meet, una alla settimana, più una facoltativa di riepilogo. La funzione Classroom permette anche la condivisione degli elaborati in corso d’opera e crea un archivio condiviso che arricchisce e stimola il lavoro del gruppo. Le prime tre lezioni a distanza sono seguite da altrettante sessioni di esercizi di scrittura da eseguire autonomamente, la quarta è una condivisione finale ed è facoltativa. In totale sono 10 ore di lezione più le altre di pratica scrittoria in proprio.

A chi è rivolto?

DM — Al primo posto mettiamo sempre gli insegnanti della scuola dell’obbligo (scuola dell’infanzia compresa), perché è a loro che ci rivolgiamo principalmente, oltre che al mondo dell’educazione nel suo insieme. Le esperienze trascorse testimoniano che il nostro metodo è ben accolto e considerato utile per il lavoro in classe. Anzi, approfitto per sottolineare che SMED ora è a disposizione per presentazioni nelle scuole anche in modalità online. 

D’altra parte credo che il corso base SMED sia anche l’approdo naturale di tutti i soci che intendono praticare la scrittura a mano. Questo corso è il primo passo guidato all’acquisizione del metodo che proponiamo. Un metodo che è qualcosa di un po’ più complesso di un modello di scrittura, è una proposta didattica specifica per l’insegnamento/apprendimento della scrittura a mano, come documenta la nuova Guida SMED per insegnanti ed educatori che fa parte dei materiali didattici forniti ai partecipanti.

Che obiettivi ha il corso? 

DM — Serve a riflettere sulle origini e l’evoluzione della scrittura a mano; ad analizzare le caratteristiche che deve avere un modello di scrittura adatto all’insegnamento; a conoscere e praticare con sicurezza il modello di scrittura basato sull’italico; a comprendere la necessità di un’introduzione graduale delle forme delle lettere, suddivise in famiglie per analogie nel ductus. E infine a scoprire il potenziale dell’approccio ludico-artistico e raccogliere nuove idee per applicarlo.  

Come si svolge il programma? 

DM — È il programma di un corso propedeutico alla scrittura a mano, il più possibile graduale e pratico. Si concentra sul modello di scrittura (esemplificato dalla font Italica di Monica Dengo, il carattere ‘scritto’ dal tratto monolineare che troviamo nei manuali-eserciziari SMED Le maiuscole, Le minuscole, Il corsivo) e sulla pratica dei ritmi costituiti da sequenze regolari di segni, lettere o sequenze di lettere. Sono previste tre lezioni frontali online più una. Il primo incontro ha l’obiettivo di fornire tutte le informazioni per poter praticare l’italica monolineare minuscola e svolgere gli esercizi ricevuti al termine della lezione. Il secondo fornisce tutte le informazioni per praticare correttamente l’italica monolineare legata. Il terzo incontro è dedicato al maiuscolo, alle forme alternative di alcune lettere e al loro corretto utilizzo. A ognuna delle prime tre lezioni si legano altrettanti sessioni pratiche da fare in proprio per applicare quanto appreso. Il quarto e ultimo incontro – che segue a distanza di settimane ed è facoltativo – è una discussione finale del percorso fatto insieme. 

DAD e partecipazione  

Ancora alcune domande rivolte a tutte prima di concludere.
Cosa cambia con questo passaggio alla didattica a distanza?

Caterina — Ci siamo trovate nella situazione di dover mettere in atto altre modalità, con i pro e i contro che ne conseguono. Credo che la modalità online ormai sarà da ritenere parte integrante dei nostri laboratori, anche quando, spero presto, si tornerà in presenza. A mio avviso i vantaggi sono nella possibilità di raggiungere molte più persone, di avere molti momenti di grande concentrazione, nonché economie di scala in genere. Quel che manca è lo scambio vero, diretto e l’energia che una classe in presenza porta inevitabilmente con sé.

Daniela — Penso che un corso di scrittura online dovrebbe sforzarsi di portare l’allievo il più possibile vicino all’insegnante in modo che possa vederne il volto, ascoltarne la voce, ma soprattutto osservare la mano in modo che tutto si svolga con modalità simili alla lezione in presenza. Creare il gruppo classe è ancora più difficile perché non c’è molto tempo per il confronto fra i partecipanti, tuttavia dedicando alcuni momenti allo scambio delle tavole durante la lezione e alla condivisione anche questi aspetti sono stati parzialmente superati. Personalmente ho anche qualche esperienza di lezione individuale a distanza. Sto adottando la modalità online che ho descritto sopra per il corso base SMED e funziona bene.
Ho seguito il laboratorio Disegnare Scrivendo e sperimentato anche le modalità di conduzione di Monica; il fatto di non lavorare in presenza nella stessa stanza con gli altri partecipanti, senza aver quindi la possibilità di aver sott’occhio gli elaborati di tutti, ha fatto sì che i lavori finali siano risultati particolarmente originali, personali e interessanti.

Monica — Sono d’accordo con Daniela, vorrei aggiungere che la modalità online, a mio avviso, è un’ottima opportunità per raggiungere insegnanti ed educatori in tutta Italia, cosa che ci risultava molto più difficile prima, quando avevamo solo la possibilità dei corsi in presenza. Il discorso è completamente diverso quando si parla di bambini: con loro la modalità online è un inaridimento dell’esperienza, credo quindi che vada evitata il più possibile.
Il fatto di non poter essere con lo studente ha limiti pratici perché non posso vedere bene la postura, ma è l’esperienza nella sua accezione più olistica che viene a mancare, quella che va oltre la possibilità di definizione. 

Chi sono i soci che scelgono di partecipare alle attività didattiche online? Che motivazioni hanno?  

Caterina — Penso che i soci che decidono di partecipare al laboratorio siano i soci insegnanti che cercano stimoli e idee da proporre poi in classe ma anche coloro che per passione vogliono indagare sulle varie possibilità che la scrittura a mano offre. Credo che la modalità del laboratorio online possa facilitare la partecipazione, soprattutto in questo periodo in cui tutto si muove con molta lentezza e cautela. 

Daniela — I motivi per cui un socio si iscrive a un corso online sono gli stessi rispetto a un corso in presenza. Un corso online, ora che ci siamo lasciati alle spalle il lockdown, è una scelta che ci permette di fare un’attività da casa, in modo più comodo, ecologico ed economico rispetto a un corso in qualche città diversa e magari lontana dalla nostra…  Il corso in partenza ai primi di luglio è un corso base che prepara all’uso del nostro metodo didattico, perciò si rivolge sia agli insegnanti di professione sia a tutti i soci che vogliono impratichirsi con l’italico monolineare che proponiamo per l’apprendimento della scrittura.

Monica — Gli insegnanti che partecipano ai nostri corsi sono quelli più curiosi e attenti, quelli che capiscono la necessità di ricercare sempre nuove modalità di interazione con i ragazzi. Questo periodo di pandemia che li ha obbligati a lavorare a distanza, li ha anche messi di fronte all’ulteriore necessità di trovare soluzioni creative per coinvolgere gli studenti. Venire ai miei corsi è anche cercare di capire come mi muovo io per coinvolgere la classe, il nostro è un lavoro di scambio, condivisione, ricerca insieme.

Che ruolo hanno i soci insegnanti nella vita dell’associazione? E perché, in generale, è importante che tutti i soci partecipino alla vita sociale?

Monica, Caterina, Daniela — SMED ha bisogno della partecipazione di tutti i soci, perché sono loro che sostengono lo sforzo dell’associazione per «diffondere e sostenere lo studio, la conoscenza, l’apprendimento e le buone pratiche relative alla scrittura a mano come componente cruciale dell’alfabetizzazione culturale nell’era digitale». Per garantire l’accesso a questa fondamentale abilità espressiva, SMED vuole contribuire a creare una nuova attenzione verso la scrittura a mano, orientata al rafforzamento delle potenzialità espressive della persona e più adeguata ai tempi. Per questo, da quando è nata, SMED ha fatto proprio il progetto Scrittura Corsiva e continua a svilupparlo e diffonderlo. Il nostro interlocutore naturale è il mondo della scuola e dell’educazione in genere. I soci che insieme a tutti i fondatori compaiono nella pagina insegnanti del nostro sito, oltre a sottoscrivere lo statuto, manifestano la volontà di farsi portatori della proposta SMED e si impegnano a creare opportunità di intervento nel mondo della scuola; ad arricchire la nostra didattica e a promuoverla in occasione di eventi pubblici; a partecipare ai corsi organizzati dall’associazione per il proprio aggiornamento. Il loro contributo è prezioso per la crescita dell’associazione.

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